Conflict archaeology: quel che resta della Grande Guerra

12 Dicembre 2025 dalle 18.00 alle 19.30

COSA: monologo
DOVE: laboratorio arte grafica
COME: gratuito
QUANDO:

"Conflict archaeology: quel che resta della Grande Guerra” intende essere una riflessione divulgativa sul senso ultimo della "archeologia dei conflitti", che cerca di comprendere il rapporto tra le rimanenze di ciò che è stato e il modo in cui vogliamo - o non vogliamo - integrarle e riconoscerle nel presente. L'incontro delle arti con la disciplina dell'archeologia è anche un modo per contribuire a renderla - nel senso alto del termine - popolare, per svelarne aspetti inediti e contemporanei, insieme a funzioni ancora più complesse e affascinanti di quelle che solitamente le vengono attribuite.

L’archeologia della Grande Guerra è una disciplina relativamente nuova e innovativa nel panorama italiano. Da alcuni anni il ritiro e lo scioglimento dei ghiacciai del Trentino causati dall’emergenza climatica, hanno portato gli archeologi su quello che era il fronte più alto della Prima guerra mondiale a oltre 3000 metri di altitudine. Gli interventi, condotti con metodo archeologico da équipe multidisciplinari composte da archeologi, geologi, guide alpine, restauratori, hanno riguardato il recupero di strutture, come la teleferica riemersa dai ghiacci di Punta Linke, e di oggetti, ma anche e soprattutto di resti di soldati affiorati dal ghiaccio e rinvenuti casualmente da escursionisti alle alte quote del ghiacciaio del Presena e alle pendici occidentali del Corno di Cavento nel Gruppo dell'Adamello. Un compito non facile e delicato per restituire alla memoria collettiva tasselli di storia e di micro-storie e per rendere omaggio a chi è stato suo malgrado protagonista di questi tragici eventi.

Giuliano Comin, classe 1979, diplomato al Corso superiore per Attore di prosa della Scuola di Teatro di Bologna ”Alessandra Galante Garrone” è nato e risiede a Borgo Valsugana (TN). Nel 2017 interpreta Leone ne “Il senso della vita di Emma” con F. Paravidino e nel 2016 Frank in “La cucina” di A. Wesker, regia di M. Bernardi, produzioni del Teatro Stabile di Bolzano, Centro Santa Chiara e Coordinamento Teatrale Trentino. Prima ancora lavora con A. Castelli in “L’officina” di A. Dematté, regia di C. Rifici, prodotta dal Teatro Stabile di Bolzano. Svariate le collaborazioni con altre compagnie: Proxima Res, Minima Theatralia, Pantakin e – in ambito trentino – quelle con TrentoSpettacoli, compagnia Teatro E, compagnia AriaTeatro e compagnia Estroteatro, Lo stagno di Goethe.

Locandina