Antro delle Sibille

Bibliomanzia in un raro manoscritto del XVIII sec. conservato a Rovereto

In occasione delle Giornate europee del patrimonio #gep2020, la Biblioteca ha ripercorso la storia di un raro manoscritto del XVIII secolo, l'Antro delle Sibille.

Un libro di sorte, che si rifà al "best seller" rinascimentale di Lorenzo Spirito Gualtieri, il Libro della Ventura o della Sorte.

I libri di sorte erano di libri-gioco, molto in voga all'epoca; veri e propri giochi di società che portavano i partecipanti a "scoprire" il prorpio futuro, attraverso lancio di dadi, passaggi pseudoesoterici tra numeri, costellazioni, pianeti, versi in rima di profeti e sibille. L'origine antichissima di questi risale alla pratica della bibliomanzia: aprire un libro per ottenere responsi riguardo al proprio destino (in latino apertio libri). I più antichi sono I - Ching cinesi, ma la tradizione si ritrova in molte altre culture: dall'uso in età greca classica di consultare i testi omerici, passando per le sortes virgiliane e i noti Libri Sibillini conservati a Roma nel tempio di Giove Capitolino.

Con l'andare del tempo, la pratica divinatoria si è trasformata in pratica ludica, anche per l'opposizione della Chiesa che vedeva in essa negromazia occulta.

L'Antro delle Sibille è quindi un "libro di sorte", un gioco cortese e divertente. Grazie alla collaborazione con il Liceo Rosmini di Rovereto, due classi del Classico hanno trascritto le terzine delle risposte delle Sibille, nell'ambito del percorso di alternanza scuola - lavoro. Il risultato è un testo digitale, che ha permesso di confrontare il contenuto con il più noto libro di Lorenzo sipirito, rintracciando in esso l'archetipo originale.

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Antro delle sibille - mostra gep 2020 7,02 MB