Kiniger Mario
Mario Kiniger, architetto e studioso di arte locale e collezionista di arte sacra,(ricca la sua collezione di serrature e crocifissi) nacque a Mori il 2 ottobre 1914. Si laureò a Venezia presso l'Istituto universitario di Architettura e per qualche tempo fu assistente nella cattedra di “Urbanistica” e “Caratteri distributivi dell'edilizia” a Venezia.
Progettista dell'elenco nazionale INA Casa realizzò molte costruzioni civili e ricoprì ruoli all'interno di associazioni e commissioni del settore (presidente dell'Ordine provinciale degli architetti e ingegneri della Provincia di Trento; membro della Direzione provinciale dell'Associazione di categoria, della Commissione artistica della Mostra Tridentina dell'Artigianato, Commissione Tutela Bellezze Naturali e della Commissione di attuazione del Piano del Bondone). A Rovereto partecipò alla progettazione del Piano regolatore del 1946 e ai lavori per il Piano di Ricostruzione del 1947. Attraversando Rovereto si incontrano numerose sue opere: la facciata della Chiesa arcipretale di S. Marco, la Stazione delle autocorriere (ricavata, nel 1950, dall'antico convento delle Salesiane, la Scuola Professionale Metalmeccanici (oggi CFP “Veronesi”) di piazzale Orsi dove si affacciava anche l'edificio dell'Automoderno (1960-1973) - oggi non più esistente - realizzati su suoi progetti.
Suo è il progetto delle Scuole medie “Paolo Orsi” e la Biblioteca conserva, oltre ai progetti originali, un filmato amatoriale nel quale si vede il cantiere in attività e spicca la figura di Kiniger. Fu membro dell'Accademia degli Agiati e autore, in collaborazione con G. Baroni, del volume Portali della Vallagarina (1982).
La documentazione, non ancora indagata approfonditamente, lascia intravedere il legame con gli altri professionisti dell'epoca: certe sono le sue collaborazioni, ancora negli anni '40, con Virginio Grillo (?-1975), architetto e ingegnere attivo a Rovereto, con il già ricordato Tiella. Collaborò poi con Fortunato Depero per la realizzazione della Museo Depero negli anni '50, nell'antica sede del monte dei Pegni, recentemente riprogettata e nuovamente aperta al pubblico. Morì a Rovereto il 7 maggio 1982
ARCHIVIO