Comune di Rovereto

All’inizio del XIII secolo il territorio di Rovereto è soggetto ai signori di Lizzana quali vassalli del principe vescovo di Trento. Ereditato successivamente dai Castelbarco, cade nel 1416 sotto il dominio veneziano, che insedia nella città un provveditore veneto, in seguito podestà e capitano della Valle Lagarina. Nel 1425 viene concesso alla città uno statuto, in futuro più volte modificato e aggiornato.
Nel 1509 Rovereto entra a far parte del territorio asburgico. Un pretore, con carica biennale, regge le sorti della città con competenze giudiziarie e politico amministrative. Viene eletto inoltre un consiglio minore o dei 31, presieduto dal pretore e formato da 27 consiglieri e 4 provveditori, con competenze in ambito amministrativo. Nel 1784 l’imperatore Giuseppe II sostituisce i provveditori con un Magistrato civico, composto da un borgomastro e 5 consiglieri. Durante il Regno italico il comune è retto da un podestà, con funzioni amministrative, coadiuvato da 6 savi. Con il ritorno del governo austriaco, dal 1821, il comune è amministrato da un Magistrato politico-economico. Nel 1869 viene concesso alla città un nuovo statuto, nel quale la Rappresentanza cittadina è il nuovo organo deliberativo, composto da 30 rappresentanti effettivi e 15 sostituti, tutti elettivi. Il Magistrato, costituito dal podestà, vicepodestà e 5 consiglieri, è il nuovo organo amministrativo ed esecutivo. Dopo l’annessione al Regno d’Italia, nel 1920 viene aggregato a Rovereto il comune di Sacco e nel 1927 quelli di Lizzana, Marco e Noriglio. Nel 1923 entra in vigore il nuovo ordinamento comunale italiano, con un sindaco, un consiglio comunale ed una giunta municipale. Dal 1926 la città è amministrata da un podestà, nominato con decreto reale. Nel 1946 l’amministrazione comunale viene ricostituita su base elettiva.

Estremi cronologici

1425 -

Bibliografia

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