Bizzarini Eugenio
Eugenio Bizzarini nato in Vallarsa, il 22 dicembre 1887, fu un personaggio molto noto in ambito roveretano. Frequentò la Scuola reale elisabettina di Rovereto, iscrivendosi all’albo dei ragionieri l’anno della sua costituzione (1923). Durante la prima guerra mondiale, arruolato nel 1914 nei Cacciatori imperiali tirolesi, fu fatto prigioniero in terra russa e condotto a Krasnojarsk (Siberia) e successivamente a Kirsanov, da dove rientrò nel 1916. Essendogli stata rifiutata la domanda di arruolamento nelle file dell’esercito italiano, collaborò alla Commissione d’emigrazione trentina di Milano e lavorò per qualche tempo negli stabilimenti ausiliari Breda e Ansaldo. Impegnato su diversi fronti, nel 1920 ricoprì anche la carica di Podestà di Calliano. Cultore di musica e teatro, per più di un trentennio presiedette la Deputazione teatrale, con il compito di gestire il teatro “Zandonai”. Per molti anni fece inoltre parte del collegio Sindacale del Nastrificio Roveretano, del Consiglio d’amministrazione della Cofler e fu tra i sostenitori più convinti della creazione in città del complesso Archifar. La sua attività lo portò anche a ricoprire il ruolo di revisore dei conti e commissario di vari enti cooperativi, di consigliere della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, di membro della commissione di revisione di conti del Consorzio città di Rovereto e Riva per la costruzione dell’impianto del Ponale. Negli anni 1921-1928 diresse anche il Circolo Commerciale Industriale di Rovereto. In fine, si occupò anche della Società Autovie Roveretane, divenendone presidente. Il 25 giugno del 1938 sposò a Merano Irma Mattedi. Interessato a valorizzare la propria terra, dal luglio 1946 all’ottobre 1948 ospitò presso il proprio studio professionale (al n. 13 di corso Rosmini) la neonata Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Appassionato di storia e cultura roveretana contribuì con i suoi interventi in alcune pubblicazioni locali (per es. “All’ombra del rovere. Medaglioni di storia roveretana”, 1984). Intrattenne rapporti di amicizia con Fortunato Depero, Carlo Belli, Guido Maria Stoffella, Augusto Cofler, Angelo Bettini, Fabio, Fausto ed Ezio Filzi, Nino Toffenentti, Valentino Chiocchetti, Berto Albertani, Giovanni Bacca, l’avv. Antonio Pischl e molti altri. Morì ormai centenario a Rovereto il 12 gennaio 1988.