Albertini Remo
Nasce a Borgo Sacco, Rovereto, il 17 settembre 1920 da Irene Maffei e Enrico, ha un fratello, Romano, di un anno più vecchio. Consegue il diploma magistrale il 15 giugno 1938. Il 30 gennaio 1950, presso l'Università cattolica di Milano, si diploma in Abilitazione alla vigilanza delle scuole elementari e il 30 novembre 1953 si laurea in Pedagogia, sempre presso la Cattolica. Ufficiale dell'Esercito italiano con grado di sottotenente, nel dicembre 1941 viene inviato in Albania con la divisione Brennero. Ritorna in congedo provvisorio per la morte di Romano, avvenuta sul fronte libico il 15 giugno 1941, viene nominato comandante del campo prigionieri di Bellamonte. L'8 settembre 1943 sfugge, con 200 prigionieri inglesi, alla cattura dei tedeschi. Catturato successivamente, viene imprigionato ad Avio e poi liberato dalle truppe alleate. Sposa Antonietta Zandonati il 24 gennaio 1944. Il 15 maggio 1961 viene insignito della croce al merito di guerra. Il fratello Romano è insignito della medaglia d'argento al valor militare il 24 maggio 1956. Insegnante elementare dal 1942 al 1947, viene poi distaccato per incarichi politici. Dal 1948 al 1950 è infatti sindaco di Terragnolo; nel 1950, incaricato presso la segreteria dell'Assessorato alla pubblica istruzione dell'assessore Guglielmo Banal; dal 1951 al 1952, vicesindaco di Rovereto e presidente dell'Azienda elettrica municipalizzata e, dal 1952 al 1968, consigliere regionale con vari incarichi. Dal 1960 fu inoltre direttore didattico a Riva, Cles, Nomi e Mori. Il 2 giugno 1955 il Presidente della Repubblica Gronchi gli conferirà l'onorificenza di commendatore. Nel 1974 abbandona ogni carica e si allontana dalla politica attiva perché accusato di concorso in bancarotta fraudolenta. Verrà assolto nel 1978. In qualità di assessore regionale all'Industria si prodiga per avviare il piano di industrializzazione della provincia e di Rovereto in particolare. Si adopera infatti per dotare la città delle due uscite autostradali, del nuovo ospedale civile e del nuovo stadio. Dal 1978 si dedica ad attività di ricerca nell'ambito della legislazione, della scuola e della storia delle realtà trentine, pubblicando vari libri. Dal 1987 al 1990 è insegnante di storia della scuola popolare trentina alla Facoltà di Lettere di Trento. Partecipa al gruppo di studio dell'Università di Padova sulla storia della Regione Trentino Alto Adige quale esperto di storia della scuola con pubblicazione del libro "L'istruzione professionale nelle due province di Trento e Bolzano" nella collana di studi dell'Università di Padova, diretta dal professor Toschi. È cofondatore della "Rivista giuridica della scuola", edita a Roma dal 1974. Dal 1981 collabora quale esperto della scuola al gruppo di studio su storia della scuola e metodi della scuola materna con relativa pubblicazione nella rivista trimestrale "Il Quadrante". Muore a Rovereto il 15 settembre 2005.