Angelo Bettini, nacque a Rovereto il 6 settembre 1893. Nonostante le scarse disponibilità economiche della famiglia (il padre Francesco era falegname), grazie ai sacrifici e alla sua intelligenza acuta frequentò il Ginnasio e il Liceo a Rovereto. Durante la prima guerra mondiale si rifugiò in Svizzera per sfuggire all'arresto, essendo simpatizzante di Cesare Battisti. Lì lavorò come spalatore di carbone, operando contemporaneamente per far espatriare dall'Impero irredentisti, aiutandoli a passare in Italia per arruolarsi.
Nel 1918 riprese gli studi laureandosi in legge all'Università di Padova. Iniziò subito a lavorare a Rovereto nello studio dell'avvocato socialista Piscel, con il quale condivideva la passione politica. Come avvocato sostenne spesso i più deboli, anche gratuitamente. Fu uomo mite ma politicamente tenace, impegnato attivamente nella vita cittadina. Nel 1922 venne infatti eletto consigliere comunale socialista.
Antifascista convinto subì ripetuti attacchi e angherie da parte dei fascisti. Con gli amici Gianantonio Manci e Giuseppe Ferrandi fondò il Movimento socialista trentino, base per la costituzione del CNL, che a Rovereto venne poi affidato a lui. Durante il ventennio aiutò a fuggire molti ricercati e perseguitati dal regime, fino a che fu arrestato il 28 giugno 1944, nel suo studio, e pochi momenti dopo assassinato con colpo di pistola alla nuca dalle SS.