Nobile semplicità e quieta grandezza

Dal 03 Aprile 2017 al 24 Aprile 2017

A 300 anni dalla nascita di Johann Joachim Winckelmann (1717-1768), un omaggio a Canova e al bello nell'arte attraverso le collezioni della Biblioteca civica di Rovereto

Di fronte alle opere canoviane si percepiscono gli insegnamenti del massimo teorico del Neoclassicismo, Johann Joachim Winckelmann nato a Stendal nel dicembre 1717, si spense a Trieste l'8 giugno 1768. Fu bibliotecario, storico dell'arte e archeologo tedesco, appassionato di letteratura e di arte greca. A Roma divenne soprintendente alle antichità (1764) e poté dedicarsi allo studio della cultura classica.

Nel saggio Il bello nell’arte affermò che “Ogni creatura ha in sé l’impronta della perfezione", una perfezione rinvenuta nello scultore Antonio Canova, nato a Possagno nel 1757 e morto a Venezia nel 1822, definito uomo divino, grazie alla sua capacità di imprimere l’ideale nelle sue candide sculture, trasformandole così in summa di quella “nobile semplicità e quieta grandezza”, peculiarità delle opere greche, tanto care al Winckelmann.

Alcune significative opere dello scultore di Possagno sono state recentemente esposte nella mostra “Il Museo Universale. Dal sogno di Napoleone a Canova“ allestita dal 16 dicembre 2016 al 12 marzo 2017 alle Scuderie del Quirinale. L'esposizione, della quale la biblioteca ha acquisito il catalogo, ha celebrato l’avventuroso recupero del capolavori italiani dalla Francia. Risale, infatti, al 1816 il rientro a Roma dei capolavori artistici e archeologici dello Stato Pontificio requisiti dai napoleonici.